martedì 13 settembre 2011

tango

Ballare il tango è come guidare in collina una Maserati scoperta. C’è il piacere di mostrarsi e di essere al centro degli sguardi. Lei si lascia carezzare e basta un mio leggero movimento per sentirla cedere alle curve. Scorro con la mano e la sento vibrare e piegarsi ai miei desideri. Prima un rettilineo, poi a destra, una curva a gomito, un’altra più dolce e poi magicamente accade una cosa che nessuna legge della fisica mi potrà mai spiegare: il motore sale, sotto coppia eppure lei rallenta, ruggisce quasi in silenzio, come se attendesse una mia brusca accelerazione finale. Invece no, è lì che si vede il pilota. Non devi cedere alla tentazione di farti avvolgere dall’orgasmo del momento. Devi riprendere le curve: con decisione, sicuro e salire, salire, salire, controllandoti. Sembra che tu stia guardando intorno, invece no, sei tutto preso dal percorso e dai giri di quel fantastico motore di cui ti senti padrone, sapendo però che basta un piccolo errore per farti perdere il privilegio di guidarla.